Oggi 02/04/2004 mi
ha scritto Benedetto Di Sciullo, il Web Master del
Sito di Fallo,
www.faldus.it, Piccolo e grazioso paese, pieno
do storia e di tradizione che dista pochi chilometri
da Rosello.
L'argomento della
mail è il Pane, come lo si faceva una volta..... ho
incominciato a pensare e a cercare.... ho trovato
queste informazioni, ma ne ho anche altre, ci sto
lavorando, appena pronte magari ne parleremo
insieme. Grazie per lo spunto all'amico Benedetto.
Tratto dal Sito:
AbruzzoWorld
Aspetti storici del pane in
Abruzzo
Sulle origini di questo
alimento ci sono notizie molto discordanti, si sa
però con certezza che fin dalla notte dei tempi i
nostri antenati abbrustolivano il grano prima di
mangiarlo. Quasi sicuramente il merito di aver
scoperto il procedimento per ottenere il pane
va attribuito agli antichi egizi.
Tra
i popoli antichi, i Greci erano quelli che
disponevano del maggior numero di tipi di pane,
secondo una testimonianza dell'Atene del V secolo
a.C., 140 forme diverse, modellate con infinita
fantasia. Prima che i Romani conquistassero
la Grecia, sembra che conoscessero esclusivamente
gallette e focacce dure e schiacciate,
tanto che pensarono bene di portarsi in patria, tra
i prigionieri greci, anche numerosi fornai,
che cambiarono completamente il loro modo di fare il
pane. I romani poi divennero tanto
abili nella produzione di questo alimento da
modellarlo in maniera particolare per ciascuna
ricorrenza.
In Abruzzo l'arte di fare il
pane risale a tempi antichissimi, infatti in
campagna si preparavano, per autoconsumo, un pane
con la farina di granturco, di forma semisferica e
cotto nel forno a legna, che chiamavano "pane
rozzo", in contrapposizione a quello fatto
con la farina di grano, e quindi bianco, da vendersi
ai "signori". Da qui il famoso dolce
abruzzese Parrozzo, il cui nome è un'idea del poeta
Gabriele D'Annunzio.
Nella tradizione alimentare
abruzzese, il pane da sempre riveste
un ruolo importante, con caratteristiche tipologiche
diverse legate alla storia e alla cultura delle
differenti aree di produzione.
Esempio di tradizione panaria nelle aree
interne è quello di aggiungere all'impasto le
patate per ottenere un prodotto di qualità, un
tempo economicamente vantaggioso rispetto
all'utilizzo del grano, considerata la larga
diffusione di coltivazione nelle aree montane della
regione.
Altro prodotto tipico, diffuso
nell'area teatina, è quello ottenuto con la
farina di semola di una varietà autoctona di
grano duro: "Cappelli", da cui si ottiene un
pane con aroma e colorazione gialla caratteristica.
Interessante ricordare nella valle subequana le
Pagnotte di S. Agata che esprimono tradizione
popolare e fede.
Queste ed altre tipologie di pani prodotti in
Abruzzo, sono espressione di usi e costumi popolari.
Pane con le patate o Pagnotta
Il pane con le patate è
un prodotto tradizionale delle zone interne
abruzzesi dove vengono coltivate anche le patate e
trae origine dalla necessità, in tempi passati, di
ottenere il pane con un risparmio di farina mediante
l'aggiunta di un altro prodotto vegetale a minor
costo.
La legge 4 luglio 1967 n. 580 vietava l'uso delle
patate nella produzione del pane. Successivi
aggiornamenti alla citata legge, hanno però
consentito l'uso di questo prodotto vegetale per la
produzione del pane.
Attualmente, nelle zone di produzione, il
pane con le patate è, assai ricercato dai
consumatori che ne apprezzano le ottime
caratteristiche organolettiche e di conservazione.
L'are di produzione è quella interna della regione
Abruzzo, nelle province di L'Aquila e
Teramo.
Il grano e le patate costituiscono la
fonte di carboidrati più importante della nostra
alimentazione. In questo prodotto, tipico delle aree
interne abruzzesi, la funzione delle patate è di far
conservare meglio, più morbido e più a lungo il
pane.
La farina per eccellenza impiegata è quella
ottenuta dal grano tenero, di una varietà locale
chiamata "Solina".
Il pane con le patate presenta un
colore piuttosto scuro in superficie
rispetto al pane normale ed a volte presenta sulla
crosta punti più imbruniti per la presenza di
piccoli frammenti di patate, non ben
sminuzzate che durante la cottura assumono un colore
più marcato. Ha un sapore più intenso
rispetto al pane prodotto solo con farina ed un
profumo molto gradevole soprattutto appena
sfornato. Risulta molto morbido e
fragrante dopo la cottura.
L'impasto per la preparazione del pane è
costituito da acqua, farina(10kg), patate lesse
pelate e passate(4 kg), pasta acida di lievito e
sale. Dopo la lievitazione e la formatura
dell'impasto si effettua la cottura al forno
per oltre un'ora.
Pane tipo
Cappelli o Pane duro Cappelli o Pane di Cappelli
Il pane si produce in
provincia di Chieti, e si ottiene da farine
di omonima varietà di frumento duro "cappelli".
Il procedimento di preparazione risale al 1930, ma
il prodotto è molto caratteristico.
Il pane presenta una colorazione interna
giallo paglierino con pronunciati alveoli di
forma ovale. Possiede delle caratteristiche
organolettiche pregevoli con aroma tipico
dovuto al profumo delle farine utilizzate unito alla
lavorazione di pasta di riporto e all'aggiunta di
pasta acida.
Ingredienti: farina di semola di grano
duro, acqua, lievito di pasta di riporto, pasta
acida e sale.
Il pane viene prodotto in varie forme da
oltre 30 anni: filoncino di municarella, coppietta,
pagnotta alta, filone, cuscino, schirone. Il
prodotto oggi viene lavorato con farine di grani
duri tipici della zona di produzione.
Il pane di Cappelli è ottenuto da una
lavorazione particolare che è stata tramandata da
padre in figlio per decenni. L'aspetto più
importante per la produzione di questo pane è la
pasta di riporto (lievito madre) che il
panificatore oggi cura ancora con il rinfresco
serale, attraverso l'aggiunta in due momenti di
farina di grano duro.
Pane
Casereccio Aquilano
L'area di produzione del
pane "casereccio aquilano" è rappresentata da
tutto il territorio della provincia di L'Aquila.
Per esigenze di economia locale e familiare, le
modalità di preparazione del pane hanno da sempre
consentito una conservazione prolungata dello
stesso. In questo modo si evitavano cotture troppo
frequenti e si creava, nel contempo, una economia
nell'utilizzo dei forni vista la scarsa
disponibilità degli stessi e l'antica tassa sulla
cottura del pane denominata "Il Focatico".
Inoltre essendo la provincia aquilana zona
tipicamente montana era difficoltoso raggiungere i
centri di cottura e vi era anche l'esigenza di
risparmiare il combustibile, destinato
prevalentemente per il riscaldamento.
Il pane presenta una tipica forma
di filone, con crosta di colore
marrone-dorato più o meno scuro, spessore della
crosta circa 3-4 mm., croccantezza e
fragranza tipica del cereale tostato,
alveolatura della mollica piccola, omogenea ed
uniforme di colore bruno chiaro, odore
penetrante e appetitoso, sapore tipico e
sapido, umidità secondo le norme vigenti.
L'immissione al consumo del pane "casereccio
aquilano" deve avvenire in filoni di circa 1,5
kg. di peso e non può avvenire in confezioni
sottovuoto, nè in contenotori o involucri di
plastica per non alterare il gusto del prodotto.
Pagnotte
di Sant'Agata o "Cacchiette"
Le pagnotte sono una
espressione della tradizione e della fede popolare
che risale a tempi immemorabili e vengono prodotte
nel comune di Castelvecchio Subequo in
provincia di L'Aquila in occasione della
festa dedicata alla Santa.
Si tratta di un pane sacro legato alla celebrazione
della festa di Sant'Agata che, a
Castelvecchio Subequo si celebra due volte l'anno:
il 5 febbraio ed il 20 agosto.
In queste occasioni vengono preparati dei
pani dalla caratteristica forma di seno,
portati in chiesa (alla Santa è dedicata una
chiesina rurale), benedetti e bagnati nell'acqua
della vicina sorgente. Un tempo le donne incinte e
le puerpere facevano delle abluzioni con l'acqua
della sorgente invocando la Santa che non facesse
loro mancare il latte per la prole.
Le pagnotte vengono preparate sia salate che dolci,
sono impastate con le uova e contengono
semi di anice.
Pane di
Pasqua
Pane tradizionale
dell'area di Lanciano e dintorni in provincia
di Chieti, prodotto secondo antica tradizione
locale in occasione delle festività pasquali.
Viene preparato secondo antica ricetta
utilizzando: farina, uova, olio extravergine di
oliva dell'area di produzione, lievito madre,lievito
di birra, sale, pepe macinato, formaggio vaccino e
salumi tipici. Vengono utilizzate tra le
attrezzature per la lavorazione una impastatrice
con asse di legno e teli di cotone.
Il prodotto finale si presenta a forma di
filoni di dimensioni di 30 cm x 25 cm circa e
presenta un colore scuro della crosta
e aspetto lucido in superficie.
Pane al
canestro
E' un pane tradizionale
della provincia di Pescara, con buona e lunga
conservabilità delle caratteristiche organolettiche
del prodotto.
Pane di forma rotonda, fatta lievitare in
canestri di vimini con utilizzo di teli
(strofinacci) idonei ad assorbire l'umidità
del pane in fase di lievitazione e ad aiutare la
formazione della crosta.
Cuscinetto
Pane a forma
rettangolare, tipo appunto cuscino, prodotto
in provincia di Pescara.
Caratteristica principale: cosiddetta doppia
lavorazione, che determina una mollica
molto bianca, con alveatura uniforme,
crosta sottile e molto friabile ed una
consistenza della fetta ricca di aroma ma
leggera.
Pagnotta o Filone
Pane a forma allungata
prodotto in provincia di Pescara.
Caratteristiche principali: buona
conservabilità, presenza di molta mollica,
con crosta media, ed una buona consistenza
della fetta, con forte aroma.
Pane di Mais
Pane prodotto in tutto
il territorio della regione Abruzzo,
viene preparato soprattutto nei mesi freschi e
freddi. Durante l'estate non viene prodotto.
Il numero degli estimatori del pane di mais
cresce sempre di più e si accompagna bene con i
piatti rustici della zona.
Gli ingredienti utilizzati sono: farina di
grano tenero, farina di mais, lievito di birra e
sale.
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